VISITORS

venerdì 11 gennaio 2008

L'I-Pod è un doping?

Sicuramente avrete sentito che alla maratona di NY della scorsa edizione, fu vietato il mitico I-Pod e i lettori MP3.
Alla radio e nei siti sportivi, girava la frase I-POD COME UN DOPING.
Sicuramente, sarà parso agli occhi di tutti, un argomento interessante e quanto meno curioso, visto che ora mai quasi tutti noi siamo dotati di questo accessorio della mitica mela.
Ma la domanda del PEECHE' come dice un comico di "colorado cafè" ve la siete posta?
Bene, se la vostra risposta è si, sarete allora arrivati alla conclusione che potete mettere qualsiasi musica alla Rocky Balboa ma se le gambe e il corpo ha finito il carburante, non c'è I-Pod che vi possa spingere ad andare avanti, però andiamo a vedere cosa è successo prima di arrivare a questa notizia rivoluzionaria.
Chicago, ottobre 2007, Hong Kong, febbraio 2006, Mont Saint-Michel, Francia, giugno 2005, cosa hanno in comune questi luoghi? In tre angoli diversi del globo è successo un evento, con un aspetto in comune: si sono corse con temperatura e umidità superiori alla media stagionale. In tutti e tre i casi c'è scappato il morto, in due (Chicago e Mont Saint-Michel) la prova fu sospesa e in tutte e tre le città i ricoveri e gli interventi medici sono stati a centinaia.
E l'I-POD che c'entra? Alcuni ricercatori, hanno studiato un gruppo di atleti, e i risultati che hanno ricavato, hanno evidenziato che un atleta può, sotto sforzo, migliorare le sue prestazioni se è spinto da una musica motivante. Anche nelle lezioni di spinning, nelle nostre palestre, avrete sicuramente notato la musica, in alcuni casi martellante, che incita con le parole degli insegnanti i partecipanti alla lezione. Ebbene il nostro mitico I-Pod può fare lo stesso identico lavoro, siamo noi a metterci dentro le musiche che riteniamo più piacevoli durante la nostra seduta di allenamento, o la gara e siamo sempre noi, nei casi dei più maniacali, che tramite un programma, chiamato BPMMix che ci scegliamo le nostre canzoni in funzione dei battiti del nostro cuore. Ecco, quindi spiegato, il famoso mistero dell'I-Pod come doping, in alcuni casi, l'atleta, perde il contatto con il corpo, non ascolta più i segnali che esso cerca di comunicarli e prosegue la sua falcata, arrivando ad un punto di collasso, dove nel peggiore dei casi, può coincidere con un problema cardio serio.
Quindi ricordiamoci di rimanere sempre con una mente vigile, ascoltiamo la nostra compilation, ma non dimentichiamoci che per primo viene il nostro corpo e il suo motore, il cuore.

Nessun commento: