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sabato 19 gennaio 2008

Spina calcaneare

Ciao Runners !!!!

Oggi vorrei condividere con voi la mia dolorosa (fisicamente) esperienza !!!
Due anni or sono, a seguito di dolori sotto la fascia plantare del piede sinistro, (dolori insopportabili, che dopo una attività sportiva accentuata mi rendevano del tutto zoppo), ho scoperto tramite una lastra di avere la cosidetta SPINA CALCANEARE, uno specie di sperone cresciuta sul calcagnano !!!!
La pressione di questa protuberanza sulla fascia plantare mi ha causato una fortissima infiammazione, che insieme al dolore proprio dello sperone in questione mi stava rovinando l'esistenza !!!!!
La sofferenza fisica ha fatto si che, per continure a a correre a giocare a calcetto, la mia postura nel correre e camminare si adattasse all'anomalia, con effetti deleteri su tutto il resto del corpo.
All'inizio della mia dolorosa avventura, pensavo che fosse tutta colpa delle scarpe piatte, delle infradito estive etc, ma queste erano solo concause di una vera e propria forma artritica, tipica dei 50 anni ma che utlimamente sta disturbando anche i meno anziani come me !!!!!
Soluzioni ? Eccone una lista :

OPERAZIONE: NO !!!!! Non adatta gli sportivi ed invasiva, inoltre non assicura il ritorno del problema (l'osso può ricrescere)

PLANTARI: NI, da soli attenuano il dolore, ma non elimina la causa.

REIMPOSTAZIONE MOTORIA: SIIIIII !!!! Si re-impara a correre e camminare, attraverso i consigli sulla corsa di Mario e le cura di un bravo Ortopedico, che può suggerire facili esercizi per resettare la camminata.

Credetemi, l'ultima soluzione è l'unica che vi rimetterà in piedi, insieme con i Plantari naturalmente !!!!!
Non date retta a chi vi dice che siete sportivi finiti ( un Ortopedico a me a detto di smetter con il Calcio e la Corsa .......Va bè......), con queste due accortezze risolverete i problemi, somatizzando la deformazione fisica ed integrandola, in modo da non avere + dolori nonostante la presenza dello sperone.
Spero che queste informazioni siano utili a qualcuno!!!!
Grazie per l'attenzione ,
ciao a tutti
SANDRINO

La meccanica della corsa

Parliamo di nuovo della meccanica della corsa, andando ad analizzare i movimenti del nostro corpo durante questo sport.
La corsa può essere considerata un'azione molto semplice, data la sua naturalezza, e allo stesso tempo molto complicata, data la complessità della sua dinamica.
I fattori che posso influire sulla dinamica sono tanti, basti pensare alla struttura anatomica, alla corporatura, alle proporzioni corporee, alla forza e alla flessibilità che ciascuno di noi possiede, per capire che ogni individuo corre in maniera diversa da tutti gli altri.
Esistono comunque delle basi meccaniche comuni a tutti, andiamo ad analizzare parte per parte l'azione combinata del nostro corpo, durante la pratica di questo nostro sport.
  • L'Azione delle gambe.
Nella dinamica della corsa dobbiamo innanzi tutto distinguere due fasi: una fase di contatto con il terreno e una fase di volo.
  • La fase di contatto con il terreno può essere a sua volta suddivisa in fase di appoggio e fase di spinta. Durante l'appoggio il piede prende contatto con il suolo inizialmente con il bordo esterno; in seguito sostiene il peso del corpo sulla parte anteriore della pianta (nelle corse veloci), o sulla pianta quasi intera, nelle corse a velocità moderata. Al momento dell'impatto a terra si genera una forza di grandissima importanza, cioè la REAZIONE. Questa, insieme al peso del corpo stesso, causa il cosiddetto caricamento: l'arto inferiore, quasi completamente disteso al momento dell'appoggio, cede piegandosi leggermente. Il caricamento è controllato, e mantenuto entro brevi limiti ragionevoli, da una contrazione del muscolo anteriore della coscia, il quadricipide. Durante l'impatto sosteniamo mediamente un peso pari a circa due o tre volte il nostro peso corporeo. Nella fase di spinta è la contrazione dei muscoli del polpaccio, insieme a quelli del piede, che permette prima al tallone e poi all'interno del piede di staccarsi dal terreno
  • Nella fase di volo si ha invece la contrazione dei muscoli della gamba, della coscia dei glutei, per far sì che l'arto sia portato in assetto giusto per effettuare una nuova fase di appoggio. Una volta che il piede si è staccato da terra, la gamba si piega, il tallone sale in direzione del sedere e il ginocchio sale a sua volta verso l'alto. Più veloce sarà la corsa e più in alto salirà la coscia. Infine la gamba viene ridistesa, pronta per essere di nuovo appoggiata a terra. Nelle corse di lunga distanza, questa azione dinamica è molto più bassa, nel senso chè la coscia non sale molto, perchè è una corsa chiamata a risparmio.

  • L'Azione delle Braccia e del Busto.
Il movimento della braccia è strettamente coordinato con quello delle gambe. Devono essere tenute naturalmente flesse con un angolo di circa 90°, senza essere mai distese, oscillando con un movimento non troppo ampio. La loro distensione si applica ogni 5km circa per rilassare i muscoli del collo e delle spalle, che durante la corsa si possono a volte irrigidire.
Il busto sopporta e assorbe quell'eccesso di carico che sosteniamo durante la fase di appoggio a terra del piede.
Ovviamente, sia il movimento delle braccia che quello del tronco sarà più lento nelle corse lente, è più esasperato man mano che la corsa aumenta la velocità.

venerdì 18 gennaio 2008

Le Scarpe

Ciao a tutti, andiamo a parlare di scarpe!!! 
Sebbene la corsa sia la forma di attività fisica più economica di tutte, bisogna ammettere che un paio di scarpe nuove possono costare in alcuni casi anche molto.
Per questo motivo vanno scelte con cura e attenzione, bisogna entrare nei negozi sportivi con le idee già chiare, per non rischiare di uscirne con un paio di scarpe non adatte alle proprie necessità.
Lasciando ad un medico sportivo e un podologo, l'analisi dei nostri piedi, oppure ad un libro che ho letto ed ho trovato molto interessante, Il piede dello sportivo, scritto da Luca De Ponti, edizione Correre, Milano 1994, andiamo a vedere la classificazione più tradizionale delle scarpe da corsa:
  • Superleggere. Hanno un peso che è inferiore ai 220-230 grammi; il loro potere ammortizzante è a volte limitato, anche perchè di solito l'intersuola è più sottile e realizzata in un solo materiale. Queste scarpe vengono usate in gara si adattano soltanto pochi corridori, in linea di massima agli agonisti che non hanno problemi ai piedi e che hanno un peso corporeo non elevato.
  • Intermedie. Hanno un peso che varia tra 230-250 grammi e, come si può dedurre dal nome, sono a metà strada fra le superleggere e le protettive.
  • Ammortizzanti o Protettive. Pesano più di 280-300 grammi, di solito hanno l'intersuola a bi o multidensità, dunque in grado di assicurare buona ammortizzazione. Non sempre hanno sistemi antipronazione ben sviluppati (le scarpe prive di elementi che controllano la pronazione sono dette neutre)
  • Stabili (o antipronazione, o con un buon controllo del movimento. Sono scarpe adatte a tutti quei corridori ( e sono abbastanza) che presentano un eccesso di pronazione. Sono piuttosto rigide e sono dotate (oltre che di capacità di ammortizzazione) di presidi antipronazione.
In molti negozi specializzati è disponibile l'analisi del piede che guida il cliente nella scelta più adatta delle nostre scarpe.
Se volete dei consigli dove trovarli, scrivetemi.

lunedì 14 gennaio 2008

Come cominciare (o ricominciare) a correre.

Qualcuno mi ha domandato che cosa fare per cominciare a correre, la prima cosa che gli raccomando è la prudenza, e questa vale sia per chi inizia per la prima volta a intraprendere questo sport, oppure chi ricomincia a correre, dopo un lungo periodo di inattività.
Ci sono varie tecniche, la più accreditata è l'alternarsi di CORSA e CAMMINO, questi ultimi durano sempre un minuto, mentre per la corsa la durata è di un minuto per la prima settimana, aumenta a due nella seconda, a 3 nella terza e a 4 nella quarta. Ora c'è soltanto un punto dove personalmente e non solo a mio giudizio, ci sono opinioni diverse e cioè criteri da seguire quando si inizia a correre. La proposta di alternare corsa e cammino, non può andare bene per tutti. Io ritengo sia adatta soprattutto a chi a meno di 30 anni, ha sempre praticato attività fisica, è magro,sano, efficiente, non fuma e non ha altri fattori di rischio. Cioè ad una persona che potrebbe cominciare percorrendo 10Km già la prima volta, senza subire alcun danno, se non quello di ritrovarsi con le gambe doloranti per alcuni giorni. Certamente chi ha la fortuna di appartenere a questa categoria non chiede consigli, dato che pensa di non averne bisogno. Quindi noi, comuni mortali, cosa dobbiamo fare? Quando si comincia a correre, per alcuni mesi l'obiettivo di allenamento deve essere uno solo: ottenere il massimo beneficio con il minimo stress. Come raggiungerlo: scegliendo le condizioni esterne migliori, in pratica non va iniziato in periodi dell'anno troppo freddi o troppo caldi, in ogni caso è bene scegliere le ore della giornata con il clima più confortevole (attorno a mezzogiorno di inverno e nella prima mattinata o tardo pomeriggio di estate). Scegliendo i percorsi migliori, correre in strade completamente in piano, con superficie regolare, evita gli ambienti con aria inquinata e strade con buche e sassi. Scegli gli indumenti più adatti, copriti poco se fa caldo, copriti bene se fa freddo, in questo secondo caso però, occhio a non eccedere, la tecnica a strati è la più efficace, per potersi alleggerire quando necessario. Imponiti di non essere competitivo con te stesso e con gli atri, non si deve cercare ogni volta di fare un po' meglio o un po' di più, di ignorare la fatica, di aumentare il passo, ecc. E' molto importante scegliere fin dall'inizio le scarpe da corsa a noi più adatte, provando nei negozi specializzati le varie tipologie e facendosi consigliare, in base al nostro peso e alle nostre uscite, da personale tecnico qualificato. La corsa che va fatta nelle prime sedute varia a seconda del risultato che vogliamo raggiungere, se vogliamo arrivare a percorre una prima 10km la tabella che vi propongo non va seguita, essendo indicata per chi comincia o ricomincia a correre dove il risultato è dato dal correre per stare di nuovo bene e ricominciare a muoversi:
Quantità di corsa in minuti, in funzione dell'età, consigliata quando si comincia a correre, e quantità di corsa da aggiungere nelle successive sedute. Si deve sempre tenere un'andatura che consentirebbe di chiacchierare tranquillamente. Se viene il "fiatone", si deve ridurre il ritmo o camminare:

ETA’

MINUTI CORSA

MINUTI DI INCREMENTO

30

12

4,0

35

9

3,0

40

6

2,5

45

5

2,0

50

4

1,5

55

3

1,5
















Per le prime due settimane si può aumentare la durata del lavoro, a ogni seduta, secondo quanto indicato nell'ultima colonna, in questo periodo, dunque, un 45enne che fa quattro sedute la settimana effettua, alla sesta seduta, 19 minuti di corsa continua.
Nella terza e quarta settimana, invece, le quantità del lavoro devono aumentare a sedute alterne.
Dopo il primo mese, infine, l'incremento della durata si ha soltanto ogni settimana. Quando poi raggiungerai un'ora di corsa di seguito, allora dovrai decidere che strada scegliere:
Se vuoi correre soltanto per la salute sono sufficienti 3ore complessive per settimana. E' bene, tuttavia, che esegui il test di Arcelli-Cardella per vedere come puoi intervenire per migliorare le condizioni del cuore e circolatorie.
Se vuoi soprattutto dimagrire, dovrai unire alla corsa una corretta alimentazione e eseguire un allenamento con alcune varianti.
Se vuoi dedicarti alla competizione, devi introdurre altri tipi di allenamento.
Se vuoi correre la maratona, oltre ad introdurre altri tipi di allenamento, dovrai seguire una tabella specifica.
Bene altre poche regole, da seguire sono: fai 10 min di riscaldamento e 5 min di streching prima di iniziare la seduta di allenamento, e ripeti questa fase alla fine dell'allenamento per portare con gradualità il tuo corpo e la tua temperatura alla normalità - non alternare il cammino alla corsa, corri senza interruzioni, i cambiamenti di intensità non sono indicati, specie se bruschi, sono impegnativi per l'organismo più di quanto lo sia il mantenimento di uno sforzo costante - segui le tabelle sopra descritte e non superare i valori, anche se le quantità possono sembrare minime, è importante che vi ricordiate di non sottoporvi subito ad uno sforzo non abituale, se vi sentite particolarmente stanchi non effettuate gli incrementi, quando siete arrivati a 30/40 minuti di corsa consecutivi, per alcuni mesi non andate oltre, anche se vi sentiste in grado di farlo, dovete dare il tempo al vostro organismo di adattarsi - correte sempre in piano - non fate più di 3 sedute a settimana, a meno che non siate in vacanza e possiate seguire un sano riposo e una corretta alimentazione - indossate le scarpe adatte sin dalla prima seduta ( non usate le scarpe della domenica o peggio ancora quelle "super- fiche", ma andate in negozi specializzati, dove il personale qualificato vi consiglierà le scarpe a voi più adatte) - scegliete gli orari della giornata più adatti - non correte a stomaco pieno.
Bene un saluto a tutti, e buon rinizio a Roby.

domenica 13 gennaio 2008

Qual'è la postura giusta?

Come si corre? Qual'è la postura giusta e come si usano correttamente le nostre parti del corpo? 
Con il contributo e l'esperienza di Sandro!!! Ecco a voi la risposta.

Correre non è certamente una specialità particolarmente tecnica. Molti pensano, infatti, che sia sufficiente mettere un piede davanti all'altro con sempre maggior rapidità, ma ci sono alcuni aspetti importanti per rendere più economica ed efficiente l'azione della nostra corsa, soprattutto quando gli allenamenti diventano sempre più lunghi. Per cominciare però, voglio dire a tutti che ogni persona ha un proprio stile di corsa, e che è la conseguenza di come è strutturato il nostro corpo, scheletro, muscoli, articolazioni.
Lasciando ad una visita specialistica, la risposta mirata ad analizzare i nostri piedi , esistono due tipi di appoggi sul terreno: con il tallone e sull'avampiede. Come distinguerlo? Solitamente è il rumore dell'impatto con il terreno a farti capire se appartieni alla 1^ o alla 2^ categoria. Se l'impatto con il terreno è rumoroso ( del tipo ciap,ciap,ciap ), ciò indica che atterri prevalentemente sul tallone e che la tua corsa è poco elastica. Se invece non c'è nessun, o solamente, un minimo rumore, allora la tua corsa è particolarmente reattiva, ed è questa la tecnica che va ricercata. Chi atterra prevalentemente sul tallone lo fa perchè, o corre con le ginocchia bloccate, oppure perchè fa un passo troppo lungo. Per migliorare il nostro appoggio durante i nostri allenamenti prova a fare dei brevi tratti di 50,100 mt di corsa in pianura in cui ti impegni a spingere soprattutto con l'avampiede. In questo modo sottoponi la caviglia ad una maggiore mobilità, ed anche il ginocchio , che di conseguenza avanzerà di più, sarà meno bloccato. Non devi però correre sulla punta dei piedi, perchè affaticheresti molto i polpacci, facendo una specie di rullata tra la parte mediana e l'avampiede con conseguenti infiammazioni.
Anche la posizione delle braccia distingue due tipi di comportamenti. Alcuni corrono con l'angolo gomito molto chiuso e le mani che quasi toccano il mento, quasi come i pugili quando si difendono da un colpo al viso. Altri invece hanno le braccia a bracalone, abbandonate lungo il corpo, i gomiti rivolti all'esterno e con le dita delle mani che puntano il terreno. Una posizione intermedia tra queste due è l'ottimale, non sottovalutare l'importanza dell'azione delle spalle e delle braccia: il loro movimento serve a controbilanciare gli spostamenti del corpo nella fase spinta e di volo della corsa. I gomiti non devono essere tenuti bloccati, la loro azione da maggiore impulso alla spinta delle gambe. Il corretto angolo è di 90° con la parte superiore del tuo bacino, si aprono maggiormente nel movimento verso dietro, e si chiudono leggermente invece quando le braccia vengono in avanti, facendo attenzione a non superare la linea mediana del torace e muovendole parallele al senso di marcia.
Le spalle, per chi corre con i gomiti molto piegati, sono solitamente contratte e rigide. Esse devono sempre rimanere rilassate ed avere un leggero movimento in equilibrio con il ritmo di corsa: quanto è più veloce l'andatura tanto maggiore è il loro movimento.
Il busto e la testa devono evitare la posizione "9": spalle incurvate in avanti, collo incassato e sguardo fisso per terra a guardare i piedi o leggermente in avanti. Devi invece avere il busto eretto con le spalle aperte in modo da poter espandere al meglio la cassa toracica per favorire la respirazione, il che non significa portare le spalle troppo indietro altrimenti si rischia di irrigidire di nuovo la schiena. 
Concludendo, spalle e collo rilassati, gomito a 90° con la linea delle anche, mani leggermente aperte come se tenessi in mano un pacchetto di fazzoletti, non chiuse a pugno, sguardo in avanti in linea a 45° gradi, busto leggermente in avanti, il baricentro deve cadere al centro del movimento della falcata delle tue gambe.
All'inizio dovrai impegnarti, usare la tua mente per assorbire questa tecnica, poi con il tempo diventerà automatica. 

Intervista ad Endurus

Fino a qualche anno fa si pensava che la creatina fosse utile solo ai macho-man delle palestre. Ora da alcuni studi, sembra che la musica sia cambiata e questo aminoacido si sia rivelato prezioso anche per tutti quegli sport di resistenza.
Ho provato molti prodotti dell'integrazione per lo sport, ed ero scettico su questo prodotto. La molecola di cui è costituito, la creatina, è un metabolita naturale che il nostro corpo produce già di per sè e che si trova nei tessuti muscolari. La sua funzione è quella di creare energia muscolare, al fine di permettere un'attività fisica più intensa. Di solito questo aminoacido lo ricaviamo dall'alimentazione, carne e pesce, ma le quantità non sono sufficienti ai carichi di lavoro di un runners o in tutti quegli sport ad alta intesità, vedi ciclismo ecc.
La formulazione con cui l'ENDURUS è stato studiato è la creatina "in serum", solubile e chimicamente stabile, quindi rende meno faticoso il lavoro metabolico dei reni e del fegato.
L'èquipe di Mmusa ha creato una miscela di aminoacidi, erbe e nutrienti, che aumentano la produzione di energia e ritardano l'accumulo di acido lattico nei muscoli. La glucosamina protegge le articolazioni, la carnitina aiuta a bruciare più in fretta i grassi, una zavorra per il cuore, la vitamina B, rigenera le membrane cellulari, il guaranà, migliora la lucidità e i tempi di reazione, ed infine il magnesio attiva gli enzimi che determinano i processi endogeni.
Ma la massa muscolare aumenta? Di solito, la creatina che si prende per il body-Building lavora sulla massa muscolare, l'Endurus non contiene zuccheri e ha un potere calorico molto basso, a differenza delle barrette che devono essere metabolizzate dai processi digestivi, l'Endurus garantisce una rapida energia di utilizzo, perchè non contiene carboidrati e zuccheri in eccesso e lunghi da digerire. E' un integratore liquido, si assume una piccola quantità sotto la lingua assimilando i principi attivi attraverso le mucose della bocca. Esiste anche nella versione in gel-pack ma il principio di assunzione è lo stesso.
Tirando le somme, è stato dimostrato che il suo utilizzo favorisce l'elasticità del sistema motorio, aumenta la capacità di assorbire ossigeno, rinforza la muscolatura.
Ovviamente, ricordiamoci di usare LA TESTA, non è una porzione magica, che assumendola ci farà volare anzichè correre, se non abbiamo un allenamento mirato e corretto per la prestazione che vogliamo intraprendere, certamente non ci potranno essere miracoli, dopo la sua assunzione, ma se, al contrario, abbiamo una corretta e sana alimentazione, non lo consumiamo contemporaneamente ad alcolici o caffeina, non abbiamo problemi di diabete o ipertensione, allora andrà a tutto vantaggio della tua prestazione e delle tue sensazioni.
Dove lo possiamo trovare? 
In tutti i negozi per prodotti specializzati nell'integrazione per lo sport o nei più tecnici store di articoli per il running e lo sport in genere, oppure tramite il sito della MMUSA.

sabato 12 gennaio 2008

Aerobico o Anaerobico

 Un esercizio di tipo aerobico implica un'attività moderata che utilizza ossigeno per fornire l'energia necessaria alla contrazione muscolare. Si parla di lavoro aerobico infatti quando l'intensità dell'esercizio è leggera, o al massimo moderata, come durante la corsa lenta, la marcia di buon passo, il nuoto prolungato, la bicicletta su percorso pianeggiante, la ciclette, ecc.
Si parla invece di lavoro anaerobico quando l'attività prescelta implica sforzi intensi e di breve durata, con una possibile formazione di acido lattico che si accumula nel sangue, come nello squash, nel salto in lungo, nei 100 e 200 metri, ecc.

  • QUANDO INIZIA L'ALLENAMENTO

Per prepararsi all'attività riscaldiamo i muscoli con lo stretching, o con altra ginnastica, poi iniziamo a camminare lentamente incrementando a mano a mano il ritmo e l'intensità del lavoro muscolare. Ad un certo punto la respirazione inizia ad essere irregolare e si comincia a fare fatica.
Fino a questo momento abbiamo respirato bene e quindi abbiamo fornito ai muscoli la quantità di ossigeno che serviva per i processi di produzione di energia: abbiamo compiuto un lavoro aerobico. Quando l'allenamento diventa troppo intenso viene richiesta una maggiore quantità di energia, ma, non introducendo abbastanza ossigeno con la respirazione, si produce l'acido lattico che comincia ad accumularsi nel sangue e nei muscoli (e che verrà poi lentamente smaltito nelle fasi di recupero). Anche la produzione di anidride carbonica aumenta ed il respiro si fa più intenso. Una respirazione affannosa ed una sensazione diffusa di malessere segnalano che abbiamo superato la soglia anaerobica.
Ciò che distingue il lavoro anaerobico da quello aerobico è appunto la presenza di acido lattico.
Si può quindi definire un esercizio "aerobico" quando l'allenamento è al di sotto del punto in cui inizia la produzione di acido lattico, punto che viene chiamato soglia aerobica.
La tavola in allegato, mostra come il battito cardiaco e il respiro aumentino con l'aumentare del lavoro e come si passi da un utilizzo dei grassi a quello dei carboidrati quando il lavoro diventa più energico.

Intensità dell'esercizio

Leggero

Moderato

Intenso

Tipo di sport

Camminare

Correre

Correre velocemente

Metabolismo

Aerobico

Aerobico

Aerobico/Anaerobico

Fonte di energia

Grassi/CHO

CHO/Grassi

CHO/Grassi

Battito cardiaco

<120

120-150

>150

Respirazione

Normale

Si riesce a parlare

É difficile parlare

venerdì 11 gennaio 2008

L'I-Pod è un doping?

Sicuramente avrete sentito che alla maratona di NY della scorsa edizione, fu vietato il mitico I-Pod e i lettori MP3.
Alla radio e nei siti sportivi, girava la frase I-POD COME UN DOPING.
Sicuramente, sarà parso agli occhi di tutti, un argomento interessante e quanto meno curioso, visto che ora mai quasi tutti noi siamo dotati di questo accessorio della mitica mela.
Ma la domanda del PEECHE' come dice un comico di "colorado cafè" ve la siete posta?
Bene, se la vostra risposta è si, sarete allora arrivati alla conclusione che potete mettere qualsiasi musica alla Rocky Balboa ma se le gambe e il corpo ha finito il carburante, non c'è I-Pod che vi possa spingere ad andare avanti, però andiamo a vedere cosa è successo prima di arrivare a questa notizia rivoluzionaria.
Chicago, ottobre 2007, Hong Kong, febbraio 2006, Mont Saint-Michel, Francia, giugno 2005, cosa hanno in comune questi luoghi? In tre angoli diversi del globo è successo un evento, con un aspetto in comune: si sono corse con temperatura e umidità superiori alla media stagionale. In tutti e tre i casi c'è scappato il morto, in due (Chicago e Mont Saint-Michel) la prova fu sospesa e in tutte e tre le città i ricoveri e gli interventi medici sono stati a centinaia.
E l'I-POD che c'entra? Alcuni ricercatori, hanno studiato un gruppo di atleti, e i risultati che hanno ricavato, hanno evidenziato che un atleta può, sotto sforzo, migliorare le sue prestazioni se è spinto da una musica motivante. Anche nelle lezioni di spinning, nelle nostre palestre, avrete sicuramente notato la musica, in alcuni casi martellante, che incita con le parole degli insegnanti i partecipanti alla lezione. Ebbene il nostro mitico I-Pod può fare lo stesso identico lavoro, siamo noi a metterci dentro le musiche che riteniamo più piacevoli durante la nostra seduta di allenamento, o la gara e siamo sempre noi, nei casi dei più maniacali, che tramite un programma, chiamato BPMMix che ci scegliamo le nostre canzoni in funzione dei battiti del nostro cuore. Ecco, quindi spiegato, il famoso mistero dell'I-Pod come doping, in alcuni casi, l'atleta, perde il contatto con il corpo, non ascolta più i segnali che esso cerca di comunicarli e prosegue la sua falcata, arrivando ad un punto di collasso, dove nel peggiore dei casi, può coincidere con un problema cardio serio.
Quindi ricordiamoci di rimanere sempre con una mente vigile, ascoltiamo la nostra compilation, ma non dimentichiamoci che per primo viene il nostro corpo e il suo motore, il cuore.

Mens sana in corpore Sano

Ciao,
ho deciso di creare questo blog per tutti coloro che amano come me, lo sport ed in particolare il mondo della Corsa.
Negli ultimi anni in italia, questo sport, si è diffuso molto, in quasi tutte le città capita di trovare e vedere gruppi di persone che corrono nei parchi, lungo le strade ecc, e questo mi ha reso molto contento, oltre a trovare in qualsiasi luogo, amici con i quali condividere passo dopo passo questo bellissimo sport, raccontando le nostre prestazioni e le sensazioni che questo sport ci regala.
Però c'è anche un lato negativo che ho notato in diverse occasioni, durante i miei allenamenti, che lo definisco il Saper Correre.
Per molti, questo aspetto è di facile soluzione: compro le migliori scarpe in commercio, la miglior attrezzatura sportiva, il miglior cardio-frequenziometro e il gioco è fatto, ma purtroppo non è così facile come sembra.
Certamente non bisogna essere super dotati per capire, cosa ci occorre e come va usato, per le nostre uscite di running, ma il tutto va unito alla giusta tecnica e a quelle poche, ma importanti nozioni, che bisogna sempre tener bene a mente.
Concludo questa mi breve premessa, rimandando ai prossimi capitoli, le varie nozioni, dicendovi che questo mio blog è aperto a tutti coloro che amano come me questo sport, e vogliono scambiarsi idee, opinioni, sensazioni, battute o richiedere consigli su questa disciplina che regala molte emozioni e che può essere praticata, in qualsiasi parte del mondo, l'importante è avere: un paio di scarpette, la tuta e soprattutto la testa!!
Saluti a tutti.
Lascio a Voi la parola