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sabato 19 gennaio 2008
Spina calcaneare
La meccanica della corsa
- L'Azione delle gambe.
- La fase di contatto con il terreno può essere a sua volta suddivisa in fase di appoggio e fase di spinta. Durante l'appoggio il piede prende contatto con il suolo inizialmente con il bordo esterno; in seguito sostiene il peso del corpo sulla parte anteriore della pianta (nelle corse veloci), o sulla pianta quasi intera, nelle corse a velocità moderata. Al momento dell'impatto a terra si genera una forza di grandissima importanza, cioè la REAZIONE. Questa, insieme al peso del corpo stesso, causa il cosiddetto caricamento: l'arto inferiore, quasi completamente disteso al momento dell'appoggio, cede piegandosi leggermente. Il caricamento è controllato, e mantenuto entro brevi limiti ragionevoli, da una contrazione del muscolo anteriore della coscia, il quadricipide. Durante l'impatto sosteniamo mediamente un peso pari a circa due o tre volte il nostro peso corporeo. Nella fase di spinta è la contrazione dei muscoli del polpaccio, insieme a quelli del piede, che permette prima al tallone e poi all'interno del piede di staccarsi dal terreno
- Nella fase di volo si ha invece la contrazione dei muscoli della gamba, della coscia dei glutei, per far sì che l'arto sia portato in assetto giusto per effettuare una nuova fase di appoggio. Una volta che il piede si è staccato da terra, la gamba si piega, il tallone sale in direzione del sedere e il ginocchio sale a sua volta verso l'alto. Più veloce sarà la corsa e più in alto salirà la coscia. Infine la gamba viene ridistesa, pronta per essere di nuovo appoggiata a terra. Nelle corse di lunga distanza, questa azione dinamica è molto più bassa, nel senso chè la coscia non sale molto, perchè è una corsa chiamata a risparmio.
- L'Azione delle Braccia e del Busto.
venerdì 18 gennaio 2008
Le Scarpe
- Superleggere. Hanno un peso che è inferiore ai 220-230 grammi; il loro potere ammortizzante è a volte limitato, anche perchè di solito l'intersuola è più sottile e realizzata in un solo materiale. Queste scarpe vengono usate in gara si adattano soltanto pochi corridori, in linea di massima agli agonisti che non hanno problemi ai piedi e che hanno un peso corporeo non elevato.
- Intermedie. Hanno un peso che varia tra 230-250 grammi e, come si può dedurre dal nome, sono a metà strada fra le superleggere e le protettive.
- Ammortizzanti o Protettive. Pesano più di 280-300 grammi, di solito hanno l'intersuola a bi o multidensità, dunque in grado di assicurare buona ammortizzazione. Non sempre hanno sistemi antipronazione ben sviluppati (le scarpe prive di elementi che controllano la pronazione sono dette neutre)
- Stabili (o antipronazione, o con un buon controllo del movimento. Sono scarpe adatte a tutti quei corridori ( e sono abbastanza) che presentano un eccesso di pronazione. Sono piuttosto rigide e sono dotate (oltre che di capacità di ammortizzazione) di presidi antipronazione.
lunedì 14 gennaio 2008
Come cominciare (o ricominciare) a correre.
ETA’ | MINUTI CORSA | MINUTI DI INCREMENTO |
30 | 12 | 4,0 |
35 | 9 | 3,0 |
40 | 6 | 2,5 |
45 | 5 | 2,0 |
50 | 4 | 1,5 |
55 | 3 | 1,5 |
domenica 13 gennaio 2008
Qual'è la postura giusta?
Intervista ad Endurus
sabato 12 gennaio 2008
Aerobico o Anaerobico
- QUANDO INIZIA L'ALLENAMENTO
Per prepararsi all'attività riscaldiamo i muscoli con lo stretching, o con altra ginnastica, poi iniziamo a camminare lentamente incrementando a mano a mano il ritmo e l'intensità del lavoro muscolare. Ad un certo punto la respirazione inizia ad essere irregolare e si comincia a fare fatica. Fino a questo momento abbiamo respirato bene e quindi abbiamo fornito ai muscoli la quantità di ossigeno che serviva per i processi di produzione di energia: abbiamo compiuto un lavoro aerobico. Quando l'allenamento diventa troppo intenso viene richiesta una maggiore quantità di energia, ma, non introducendo abbastanza ossigeno con la respirazione, si produce l'acido lattico che comincia ad accumularsi nel sangue e nei muscoli (e che verrà poi lentamente smaltito nelle fasi di recupero). Anche la produzione di anidride carbonica aumenta ed il respiro si fa più intenso. Una respirazione affannosa ed una sensazione diffusa di malessere segnalano che abbiamo superato la soglia anaerobica. Ciò che distingue il lavoro anaerobico da quello aerobico è appunto la presenza di acido lattico. Si può quindi definire un esercizio "aerobico" quando l'allenamento è al di sotto del punto in cui inizia la produzione di acido lattico, punto che viene chiamato soglia aerobica. La tavola in allegato, mostra come il battito cardiaco e il respiro aumentino con l'aumentare del lavoro e come si passi da un utilizzo dei grassi a quello dei carboidrati quando il lavoro diventa più energico.
Intensità dell'esercizio | Leggero | Moderato | Intenso |
Tipo di sport | Camminare | Correre | Correre velocemente |
Metabolismo | Aerobico | Aerobico | Aerobico/Anaerobico |
Fonte di energia | Grassi/CHO | CHO/Grassi | CHO/Grassi |
Battito cardiaco | <120 | 120-150 | >150 |
Respirazione | Normale | Si riesce a parlare | É difficile parlare |